a) Il ruolo del centrocampista centrale a livello tattico è certamente il più delicato in quanto è l'uomo che può spostare gli equilibri della propria compagine. Deve dare le giuste distanze tra i reparti, oltre ad avere delle elevate qualità sia fisiche che squisitamente tecniche. Solitamente il (cc) è il playmaker della squadra, l'uomo al quale si richiede una maggiore propensione a fare gioco, a dettare i ritmi della gara in fase offensiva, ma nello stesso tempo in fase difensiva deve creare il giusto filtro per il difensore centrale di difesa.
b) I due laterali di centrocampo non sono due ali pure, ma devono giocare come intermedi in una posizione tale da poter eventualmente aiutare nei raddoppi di marcatura il centrale di centrocampo. Nella fase difensiva è consigliabile che i due intermedi accorcino le proprie distante dal (cc). Viceversa in fase offensiva si possono verificare tre diverse situazioni scaturite anche dalle caratteristiche e dai compiti affidati ai laterali di difesa: (1° situazione)
Con laterali di difesa molto propensi ad attaccare (fig.1) è preferibile che a turno l'intermedio di centrocampo vada ad occupare una posizione più centrale per creare lo spazio necessario all'inserimento del terzino. Il terzino di difesa opposto scala verso il centrale di difesa e conseguentemente il centrale di centrocampo può accorciare verso la punta . Notare come la zona centrale del centrocampo con questi semplici movimenti sia sempre presidiata da un uomo in grado di ostacolare eventuali ripartenze degli avversari e dare conseguentemente un valido supporto ai due difensori rimasti a protezione della propria porta.
(2° situazione- Movimento a”V”) In questo secondo caso partendo da una situazione simile, nella quale il terzino di difesa sia sempre votato a dare un grosso supporto in fase offensiva possiamo creare un diverso movimento da parte degli uomini di centrocampo:
notare come il terzino destro in fase di supporto all'azione offensiva si spinga fino alla linea mediana; contemporaneamente gli intermedi di centrocampo danno profondità alla squadra cercando l'inserimento sulle rispettive fasce di competenza. Qui il centrale di centrocampo a differenza di prima, non aggredisce lo spazio che lo separa dal centravanti ma assume una posizione più arretrata rispetto ai due intermedi creando una sorta di movimento a “V”. Anche in questo caso la zona centrale rimane presidiata da un giocatore portando grossi benefici all'equilibrio della squadra.
(3°situazione- la punta “pivot”) In questa situazione ipotizziamo che la nostra squadra abbia dei laterali di difesa molto bloccati. In questo caso è d'obbligo che gli intermedi di centrocampo assumano una posizione più offensiva andando ad attaccare gli spazi centrali della trequarti avversaria utilizzando le sponde della punta. L'attaccante deve defilare lateralmente per scaricare palle importanti per gli inserimenti degli intermedi di centrocampo.
Notare con laterali di difesa “statici”(ovvero poco propensi sia a creare superiorità numerica a centrocampo e sia a raddoppiare sulle fasce) è opportuno avere un centravanti forte sia nel gioco di sponda e sia in grado di far salire la squadra, che faciliti in maniera esponenziale gli inserimenti degli intermedi di centrocampo. Nota in fig.3 per fare tutto ciò sia necessario il continuo scivolamento laterale del centravanti. In questa situazione il centrale di centrocampo ha maggiori libertà d'azione in fase di possesso palla in quanto anche lui può cercare eventuali “uno-due” con la punta centrale. In questo schema è chiaro che quello della punta sia il ruolo di maggior riferimento al quale sono richieste le maggiori sollecitazioni fisiche, di qui sorge la problematica sul come fornire con continuità ed efficacia palle giocabili alla nostra punta. E' chiaro che il lancio lungo sulla punta forte nel gioco “aereo” sia la soluzione più semplice è più facilmente attuabile. Credo comunque che anche lo sfruttare le imbucate laterali degli esterni di difesa possa essere una buona alternativa e quindi una buona fonte di rifornimento per il “pivot” che come ricordo tendenzialmente cerca di defilare la propria posizione cercando il punto d'impatto con la palla in prossimità dei vertici dell'area di rigore avversaria.
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